Opere⤵︎   Ambienti⤵︎   Al cielo di Roma (per infiniti mondi e infiniti spazi), 2007

Lo spazio della piazza è luogo per eccellenza. Denso di storia e affettività popolare, è primario punto d’incontro e di riferimento nella città di Roma. È il luogo a orientare la metodologia operativa e l’esito dell’intervento. Scelgo di operare a pavimento per diversi motivi. L’intenzione fondante è quella di aggiungere il meno possibile. Il grigio neutro della pavimentazione è campo ideale per la distinzione di possibili inserzioni cromatiche. I singoli sanpietrini, dipinti con pittura segnaletica, diventano punti-pittura, come pixel di un grande monitor più che tessere di un mosaico. La realtà dimensionale della piazza origina l’articolarsi di una moltitudine di punti-pittura determinanti virtualità lineari irradianti e orbitanti rispetto all’evidenza del monumento a Giordano Bruno. La configurazione formale risultante si riferisce a dinamiche vettoriali pluriversali. Le potenzialità percettive sono molteplici, sempre parziali, sempre personali per ogni protagonista della visione. Inevitabile è l’evocazione della celeste solarità della città eterna. L’azzurro persistente è specchio del cielo e … omaggio alla memoria di Anna Magnani.